La tendinopatia calcifica della spalla rappresenta ancora oggi una patologia ‘incerta’. Non si conoscono gli esatti e reali processi eziologici, non si sa perchè ad un certo momento della vita tale patologia diventa sintomatica, determinando episodi di dolore talmente acuto da indurre la persona a riferirsi ad un pronto soccorso data l’incoercibilità ed acuzia del dolore.
Non sappiamo perchè, nonostante sia una patologia in grado di guarire spontaneamente, in alcuni casi, non si risolve, complicando in termini di dolore e funzione la qualità della vita.
Oggi, grazie al miglioramento delle tecnologie diagnostiche, abbiamo chiarito solo alcuni di questi aspetti, potendo intraprendere trattamenti conservativi ed invasi più specifici ed efficaci.
Potendo quindi identificare con precisione la tipologia, la dimensione, la localizzazione della calcificazione, si è progressivamente abbandonato dell’uso aspecifico e alquanto diffuso della terapia infiltrativa a base di cortisone avvalendosi non solo delle tecniche riabilitative ma anche di terapie farmacologiche mirate (tra cui anche il PRP – Platelet Rich Plasma) e terapie fisiche più specifiche.
E, qualora il problema dovesse persistere, oggi, in alternativa al classico intervento di asportazione della calcificazione per via artroscopica, si è affiancato il trattamento eco-guidato. Si tratta di una procedura ambulatoriale, poco invasiva, di breve durata, eseguita in anestesia locale che garantisce la regressione della sintomatologia e, dopo un appropriato programma fisioterapico, il recupero funzionale completo della spalla.