Gomito del tennista o epicondilite: cos’è
L’epicondilite, o gomito del tennista, identifica impropriamente una infiammazione in corrispondenza dell’inserzione tendinea all’osso dei muscoli dell’avambraccio sulla parte esterna dell’omero.
In realtà si tratta di una tendinopatia su cui si poi si sovrappone la infiammazione.
Cos’è una tendinopatia? Il tendine è un organo vivo, costituito da cellule che periodicamente si sostituiscono, da cellule giovani a cellule vecchie. Nelle tendinopatie si osserva un progressivo accumulo di cellule vecchie, per cui il tendine diventa sempre meno performante, reagisce meno agli stimoli esterni, diventa meno forte in poche parole, e quindi on essendo più in grado di supportare gli stress quotidiani/sportivi, si infiamma.
Gomito del tennista o epicondilite, le nuove terapie
Per epicondilite dunque si intende un problema strutturale del tendine, non solo una infiammazione. E’ proprio per questo che le terapie devono mirare a risolvere prima la tendinopatia e poi la tendinite, ovvero l’infiammazione.
Spesso erroneamente si procede a infiltrazioni con cortisonici che, se da un lato risolvono in poco tempo il problema del dolore del paziente, dall’altro non fanno altro che danneggiare il tendine di per sé già poco performante.
Oggi la medicina fortunatamente mette a disposizione delle terapie che permettono di stimolare la rigenerazione cellulare tendinea e quindi di risolvere alla base questo problema.
In particolare quello che oggi si utilizza è il PRP, platelet-rich plasma.
Il paziente viene in ambulatorio, viene prelevato del sangue che viene successivamente centrifugato. Attraverso questa centrifugazione si ottiene una sospensione di cellule del paziente -e quindi si evita qualsiasi tipo di rigetto-, che poi vengono iniettate sotto controllo ecografico lì dove il tendine è degenerato, dove il tendine è debole.
Gomito del tennista, tempi di recupero e riabilitazione dopo la terapia
E’ una procedura che viene fatta a livello ambulatoriale. Viene eseguita una infiltrazione di solo anestetico per evitare problematiche di dolore e successivamente l’infiltrazione con PRP + la cruentazione del tendine con un piccolo ago, la cui durata è di dieci minuti. Dopo questa procedura il paziente dovrà tenere il braccio al collo per 2-3 giorni ed eseguire degli esercizi isometrici e poi di rinforzo muscolare per il recupero del trofismo e della mobilità del gomito